L’installazione delle apparecchiature domestiche a gas naturale è regolamentata, ai fini della sicurezza, da una precisa normativa tecnica elaborata dal C.I.G. (Comitato Italiano Gas) alla quale gli installatori devono attenersi scrupolosamente.
Tale normativa (UNI 7129) dà specifiche indicazioni su tutto ciò che concerne la realizzazione di un impianto interno, la posa degli apparecchi, lo scarico dei prodotti della combustione e la ventilazione dei locali.
L’utente può essere l’artefice della propria sicurezza operando una scelta oculata dell’installatore a cui affidare i lavori: richiedi l’intervento di installatori qualificati. Con l’aiuto delle indicazioni riportate qui di seguito, puoi effettuare una verifica dei requisiti di sicurezza più importanti.

L'allacciamento all'impianto di alimentazione del gas deve essere seguito, per gli apparecchi montati in modo fisso (scaldabagni, caldaiette, stufe), con tubi rigidi o con tubi flessibili in acciaio. Per le cucine possono essere impiegati solo tubi flessibili che riportino stampigliato il riferimento alla normativa UNI 7140 ed il loro anno limite di impiego che cade 5 anni dopo la data di fabbricazione.

Queste tubazioni devono essere installate in maniera tale da non venire a contatto con superfici surriscaldate o con corpi taglienti da cui potrebbero essere danneggiate.

Tutti gli apparecchi a gas muniti di attacco per tubo di scarico devono avere un collegamento diretto a canne fumarie di sicura efficienza o scaricare i fumi direttamente all’esterno mediante i terminali di tiraggio.

Fanno eccezione a questo requisito e possono essere installati senza alcun condotto di scarico le seguenti apparecchiature:

  • scaldabagno ad accumulo fino ad una capacità di 50 litri di acqua ed una portata termica di 4,65 kW
  • scaldabagno istantanei di potenza utile non maggiore di 11 kW (quelli in grado di erogare fino a 5 litri di acqua calda al minuto)
  • apparecchi indipendenti per il riscaldamento degli ambienti fino ad una portata termica di 3,5 kW.
  • apparecchi tipo A fino a 2,9 kW esclusi apparecchi di cottura

Tali apparecchiature non possono assolutamente essere installate in bagno o in camera da letto e comunque in locali di volume inferiore ai 12 mc o non correttamente aerati; inoltre esse devono essere munite di dispositivo di sicurezza per l’accensione e contro lo spegnimento.

Le canne fumarie, i terminali di tiraggio ed i tubi di raccordo alle apparecchiature devono rispondere alle seguenti caratteristiche generali:
I tubi di raccordo alle canne fumarie o ai terminali di tiraggio devono:

  • avere per tutta la loro lunghezza una sezione non inferiore a quella dell’attacco del tubo di scarico dell’apparecchio;
  • avere, sopra l’apparecchio, un tratto verticale di lunghezza non inferiore a 2 volte il diametro del tubo stesso;
  • avere per tutto il loro percorso un andamento ascensionale con pendenza massima 3%;
  • non avere alcun tipo di regolazione:
  • eventuali serrande devono essere eliminate;
  • raccogliere gli scarichi di un solo apparecchio di utilizzazione;
  • essere di materiale adatto a resistere ai fumi di scarico ed a tenuta.

E’ indispensabile che nei locali in cui sono installati gli apparecchi a gas possa affluire almeno tanta aria quanta ne viene richiesta dalla regolare combustione del gas consumato dai vari apparecchi.

Evitate perciò di intervenire sui serramenti e sulle porte dei locali interessati per migliorarne la tenuta; anzi verificate che esistano delle aperture di sezione minima di 100 cm² e comunque di almeno 6 cm² per ogni kW installate e posizionate sulla parte bassa di una parete esterna.
Tali aperture possono eventualmente essere ricavate maggiorando la fessura fra porta e pavimento.
L’aria necessaria alla combustione può essere prelevata da un locale adiacente aerato purchè questo non sia adibito a camera da letto e purchè in esso non sia installata alcuna altra apparecchiatura funzionante con qualsiasi tipo di combustibile.
Nei locali in cui funzionano apparecchi a gas che non necessitano di scarico all’esterno è necessario che esistano non una, ma due aperture ciascuna della sezione minima di 100 cm² di cui una, per l’afflusso dell’aria, deve essere realizzata come precedentemente descritto, e l’altra, per lo scarico dei gas combusti, deve essere situata nella parte più alta di una parete esterna.

  • Gli apparecchi di cottura devono scaricare i prodotti della combustione in cappe collegate ad apposite canne fumarie o direttamente all’esterno, con un terminale di tiraggio. Nel caso non esista possibilità di applicazione della cappa, è tollerato l’impiego di un elettroventilatore applicato alla parete esterna o alla finestra purchè nel locale non vi sia alcun condotto di scarico funzionante o fuori servizio ma non tappato.
  • La portata termica complessiva degli apparecchi di cottura e degli apparecchi a gas, che non necessitano di scarico all’esterno, non deve essere maggiore di 15 kW ed il volume del locale deve essere di almeno 1,5 mc per ogni kW di portata termica complessiva installata.
  • Sono esenti dalle prescizioni di ventilazione i locali in cui sono installati apparecchi stagni in quanto questi prelevano l’aria necessaria alla combustione e scaricano i loro prodotti attraverso due condotti comunicanti con l’esterno.
  • Non è consigliabile installare apparecchi a gas in bagno in quanto è difficile conciliare le esigenze di ventilazione del locale con il comfort ambientale.

La combustione del gas naturale, come per qualsiasi altro combustibile liquido o gassoso, avviene solo in presenza di una corretta quantità di ossigeno contenuto nell’aria.

In pratica per ogni metro cubo di gas naturale consumato sono necessari almeno 12 metri cubi di aria. In queste condizioni i prodotti della combustione (fumi) che vengono scaricati all’esterno sono costituiti essenzialmente da anidride carbonica e vapor d’acqua ed all’interno del locale non si formano prodotti nocivi alla salute.
Nel caso invece che non venga assicurato il corretto ricambio d’aria e lo scarico dei fumi, la combustione imperfetta può provocare ed immettere nel locale prodotti nocivi, quali l’ossido di carbonio.
L’installazione, la modifica, la manutenzione di un impianto devono quindi essere effettuate esclusivamente da personale qualificato.
Nel rispetto delle normative e delle condizioni di sicurezza potrai attenderti dal gas naturale e dalle apparecchiature utilizzatrici solo un servizio pulito, economico, confortevole e soprattutto sicuro.

Grazie alle caratteristiche del gas naturale, la manutenzione necessaria alle apparecchiature è sensibilmente inferiore a quella richiesta da altri combustibili. Essa va comunque eseguita per mantenere invariate le condizioni di sicurezza e per consentire un funzionamento ai migliori livelli di rendimento e di affidabilità.

Le fiamme. Tutte le apparecchiature alimentate a gas naturale devono produrre fiamme azzurre e blu. Qualora la loro colorazione o la loro sagoma si presenti diversamente è necessario l’intervento di un tecnico qualificato che provveda a riportare la fiamma alle condizioni ideali. Una fiamma ben regolata ed una corretta combustione significa anche risparmio.

Le cucine. Sono le apparecchiature più semplici ma anche quelle che richiedono pulizie più frequenti in particolare per i coperchi rotondi dei bruciatori soggetti ad imbrattamento per la fuoriuscita di liquido o cibo dalle pentole.
A parte il controllo delle fiamme di cui abbiamo già parlato, è necessario verificare almeno una volta all’anno le condizioni del tubo di gomma di collegamento all’impianto interno del gas. Esso deve essere sostituito se:

  • Non riporta stampigliato il riferimento alla normativa UNI 7140
  • ha superato i 5 anni di vita
  • presenta screpolature o danneggiamenti dovuti a invecchiamento o al contatto con parti taglienti o surriscaldate.
 

Gli scaldabagni, le caldaie e le stufe. Per queste apparecchiature è necessario innanzitutto mantenere sotto controllo le fiamme come già accennato in precedenza.
Inoltre, ogni 3 o 4 anni per gli scaldabagni ed una volta all’anno per le caldaie e le stufe è buona norma richiedere l’intervento di un tecnico qualificato per la verifica e l’eventuale messa a punto dell’impianto.
Il controllo deve interessare essenzialmente:

  • la verifica del funzionamento dei sistemi di sicurezza contro lo spegnimento accidentale della fiamma;
  • la verifica dell’efficienza della canna fumaria o del terminale di tiraggio se previsti;
  • la verifica delle aperture di aerazione ed anche di scarico per le apparecchiature non collegate a canne fumarie o a terminali di tiraggio;
  • la verifica delle tubazioni di raccordo all’impianto gas qualora queste siano di gomma, come precedentemente illustrato.